Sono ormai lontani i tempi nei quali anche in Italia erano presenti grandi poli produttivi di sistemi elettronici destinati al settore dell’informatica e delle telecomunicazioni.
Però, sono fortunatamente ancora tante le competenze sparse nel nostro paese e la creatività dei progettisti non smette di stupirmi.
Oggi mi permetto di segnalare due casi emblematici di come si evolve il comparto delle aziende elettroniche attive in Italia, in particolare nel segmento che oggi va di moda chiamare ‘Internet of Things’ (IoT).
È stata confermata la notizia che la società pisana Yogitech è stata acquisita in toto niente meno che dal gigante Intel.
Yogitech è un’azienda nata nel 2000 che ha saputo diventare una delle più competenti al mondo in un settore di nicchia, quello della sicurezza funzionale dei dispositivi elettronici.
È un’azienda fatta di cervelli, che vive vendendo le sue competenze prevalentemente ai produttori di semiconduttori.
Evidentemente talmente bravi da convincere la più grande azienda produttrice di semiconduttori del mondo che per affrontare l’emergente mercato dell’IoT vale la pena rivolgersi ai cervelli ‘trained in Italy’.
Telecontrolli è un’azienda storica dell’elettronica italiana che dal 1982 è apprezzata per la sua capacità di produrre circuiti ibridi, moduli a radiofrequenza e sensori.
La sua fabbrica ipercertificata per la sua qualità si trova alle porte di Napoli (non si vive di solo pizza e mandolino!), ma in un mondo che cambia l’azienda non ha esitato a lanciare anche in iniziative di sviluppo innovative condotte in prima persona, come il progetto Wave4U, una piattaforma ibrida hardware e software progettata per i makers e la didattica applicata al settore IoT.
E allora via alle campagne di crowfunding per finanziare la crescita e lo sviluppo di nuovi progetti, come i kit per la domotica, altre parola chiave del futuro legato all’IoT.
Complimenti a tutti e in bocca al lupo all’intero settore dell’elettronica in Italia.